Pubblicato il 19 Ottobre 2012
Qualsiasi classe dirigente deve avere la capacità di dirigere, ma deve anche avere la capacità di stilare un programma credibile e sostenibile. La progettualità è fondamentale per sapere e capire cosa si vuole e si deve fare. Analisi della situazione, calcolo del budget, possibilità di reperimento dello stesso, stesura di un programma adeguato e sostenibile, questo dovrebbe essere alla base di ogni società che vuole coinvolgere in un progetto la passione e l’impegno di tanti ragazzi. Se questo viene fatto in maniera corretta e su un programma almeno triennale non si andrà incontro a brutte sorprese e a clamorosi passi indietro. Una delle società che ammiro, per esempio, è quella dei Lancieri che ha saputo arrivare tre anni fa a fermarsi una stagione per poi ripartire con passi adeguati alla gamba, che hanno registrato una crescita costante ed una serietà costante. Hanno saputo affrontare le difficoltà con progettazione efficace e facendo tutto questo rispettando puntualmente gli impegni. La loro crescita tecnica è stata continua ed è diventata un punto di riferimento per tanti ragazzi della zona. La loro presenza ai camp ne ha migliorato la tecnica, l’impegno che i dirigenti sono riusciti a trasmettere ad un nucleo di giocatori, ha fatto si che mese dopo mese aumentasse il loro zoccolo duro ed oggi sono una società sana e seria. Dirigenti seri e capaci sono riusciti a realizzare un progetto, ma grazie ad un programma. L’età media dei loro giocatori dovrebbe garantirne la loro esistenza, anche grazie al programma di potenziamento della under. Di potenziali giocatori ne è piena l’Italia, quello che manca è la capacità attrattiva e di comunicazione delle società di football, spesso affidate alla buona volontà di un ragazzo che una volta raccolti soldi tra amici pensa di fondare una squadra, investendo spesso quei soldi senza sapere se ne riuscirà a trovare tra un mese per pagare i campi di allenamento o l’ambulanza. Se riusciremo a far crescere i dirigenti o ad affidare a dirigenti capaci il futuro delle nostre squadre il football riuscirà ad arrestare il declino che si preannuncia all’orizzonte. Internet ha permesso di crescere in fretta ma già esaurita la fase positiva stiamo già per entrare in quella negativa. E’ il momento della programmazione, dei progetti sostenibili, è il momento di far conoscere i valori fondanti di questo sport e non basarci sull’entusiasmo di chi considera il Football americano un mezzo per acquisire virilità e notorietà velocemente , visto l’esiguo numero di praticanti. Senza programmi, senza l’umiltà di stilarli adeguati alla realtà ed al budget, assisteremo atra poco all’ennesima rifondazione. Quello che la storia ci ha insegnato è che non è incassando molto che si sopravvive, ma spendendo poco. Non deve essere la televisione ha trasmettere il messaggio del football, deve essere l’esempio che i giocatori danno ad attirare altri ragazzi ad uno sport che prima di tutto è disciplina e lealtà. Il coraggio maggiore che ci vuole è non vergognarsi di accettare le regole e di sottostarci. Lo stesso coraggio che ci vuole per essere se stessi in una società che omologa solo ciò che è uguale. Le ali non ce le mette una bevanda ma la capacità di realizzare sogni credibili e sostenibili e questo lo si potrà fare solo con programmi sostenibili e credibili.
18 Ottobre 2012
Rams Milano